LEGGE PIEMONTESE SUL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: NON PASSIAMO UN COLPO DI SPUGNA

30 Giugno 2020

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LEGGE PIEMONTESE SUL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: NON PASSIAMO UN COLPO DI SPUGNA

30/6/2020

L’alternanza democratica alla guida delle istituzioni ha il grande merito di ridurre il rischio di clientelismo e di corruzione, ma quando diventa l’occasione per cancellare tutto il lavoro fatto dalle precedenti amministrazioni mostra il volto peggiore della politica. È chiaro che chi vince le elezioni ha la legittimazione popolare per dare pronta attuazione al proprio programma elettorale, ma non va dimenticato che la maggioranza dell’attuale governo regionale non supera il 50% dei voti, cioè non rappresenta tutti i cittadini e i soggetti sociali del Piemonte. Ad esempio in merito alla legge regionale 9/2016, sulla prevenzione ed il contrasto al gioco d’azzardo patologico (GAP), la Giunta Cirio sta evocando impropriamente l’esito elettorale per stravolgere l’ottimo lavoro fatto in questi anni in Piemonte. Questa legge, ricordiamolo, era stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale nel 2016 e in questi anni ha dimostrato di funzionare.
In Piemonte, infatti, il gioco d’azzardo è calato del 9,7% (a fronte di un aumento del 1,6% nel resto d’Italia), le perdite dei cittadini sono diminuite del 17,8% e i due terzi delle somme non giocate nel 2018 non sono state reinvestite in altri giochi. In questo contesto il volume delle giocate online è cresciuto (+45%), ma meno che nel resto d’Italia (+48%), quindi non si può dire che ci sia stato un “effetto sostituzione”. Ora Cirio, Tronzano e quasi tutti gli esponenti della Lega vogliono smantellare la legge riportando le lancette dell’orologio indietro di 4 anni e cancellando ogni argine all’eccesso di offerta di gioco, che purtroppo rappresenta un vero e proprio dramma socio-sanitario, che colpisce principalmente le fasce più deboli della popolazione.
Il Pd e le altre forze di minoranza faranno di tutto per fermare questa decisione, soprattutto se verrà presa senza il necessario confronto con le associazioni e gli esperti. Non si gioca sulla pelle della povera gente! Il metodo di modifica delle leggi non può essere improntato ad una prova di forza e ad uno scontro muro contro muro, soprattutto su un tema delicato e divisivo come il gioco d'azzardo patologico. Serve un approfondimento in commissione, per prendere in esame con la dovuta cura le due proposte di legge della Lega, che annullano la retroattività della legge in vigore e liberalizzano gli orari delle sale slot, in nome della tutela dei posti di lavoro del settore del gioco. L’occupazione va tutelata, ma bisogna anche precisare che la legge 9/2016 all'articolo 13 prevede una norma transitoria per dare il tempo agli esercizi commerciali di adeguarsi (diciotto mesi, tre anni o cinque anni a seconda del tipo di esercizio), in modo tale da facilitare la riconversione dell'attività e l'eventuale ricollocazione dei lavoratori. Va inoltre sottolineato che la legge ricade nella materia sanitaria, essendo mirata alla tutela della salute delle persone che rischiano di sviluppare o soffrono già di dipendenza da gioco d'azzardo patologico, pertanto non ci pare corretto che venga modificata solo sulla base di argomenti commerciali o occupazionali, essendo la tutela della salute un diritto primario costituzionalmente riconosciuto. La maggioranza porta quindi avanti questa modifica non solo con il metodo della forza che rifiuta la mediazione e il confronto, ma anche sottovalutando i dati. In questo momento storico la disperazione per la crisi economica rischia di indurre ancora più persone a imboccare il tunnel della dipendenza, che non solo è un dramma socio-sanitario, ma rappresenta anche un costo molto grande per la sanità pubblica.

Il Pd, in Regione come sui territori, sarà in prima linea per difendere la legge piemontese sul gioco d’azzardo patologico, la migliore d’Italia.

Monica CANALIS – Vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale

 

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